La Sicignano – Lagonegro resta sotto la ruggine? Intanto si pensa alle biciclette e al trekking!

Voci di corridoio non proprio confortanti per la Sicignano – Lagonegro. Se il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha ribadito nel suo incontro nel Vallo che riaprire la tratta non è un’utopia, da altre parti alcuni amministratori paventa la riapertura della Atena Lucana – Brienza (unica linea delle FCL, Ferrovie Calabro Lucane, che sfociava in Campania) senza ricordarsi della Sicignano – Lagonegro. La differenza è che la prima è dismessa, smantellata e soprattutto ebbe vita breve perché rappresentava un tronco isolato.
La seconda è invece sospesa dal servizio, con un tracciato ancora salvo nonostante i vari soprusi qua e là, e soprattutto attraversa centri importanti della provincia salernitana fino a giungere nel lagonegrese. La cosa più assurda, però, è la richiesta – che speriamo sia smentita – che sarebbe arrivata da parte di un Comune del Vallo per la copertura di 600 metri di binario da destinare a pista ciclabile. Non sono questi i gesti che i cittadini si aspettano per vedere migliorata la situazione del trasporto pubblico locale e della mobilità. Il Comitato per la riattivazione della Sicignano – Lagonegro sarebbe ben lieto di vedere riaperta la Atena – Brienza, anche fino a Marsico Nuovo se si vuole eccedere nel positivo, ma ricorda che ad Atena la stazione delle ex FCL è posizionata di fronte allo scalo FS, in pieno degrado nonostante si potrebbe destinare a qualche associazione per un comodato d’uso gratuito come accade nella vicina Polla. L’unica accortezza per il recupero di Atena sarebbe la riapertura della sala d’attesa per i passeggeri del servizio sostitutivo a mezzo bus di Trenitalia. Tale eventualità farebbe rientrare anche la situazione nei termini di legge, poiché la fermata attualmente si effettua presso un distributore di benzina.