Risorse e ferrovie: la Sicignano – Lagonegro costa sempre troppo, le altre no!

Il servizio andato in onda sul Tg Regionale Campania sa di beffa. La Sicignano – Lagonegro, nonostante il continuo impegno e le diverse dichiarazioni sull’incerto futuro della tratta, resta tra color che son sospesi. Ma dal minuto 9 (Link al servizio: http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-b6426197-aa77-48ed-a4b4-5ec05627ad6b.html#p=0) si annuncia una spesa di 230 milioni di euro per elettrificare la Salerno-Avellino-Benevento.
L'elettrificazione serve solo nel tratto Salerno-Mercato S. Severino, per chiudere l'anello ferroviario della vecchia Circumsalernitana, metropolitana provinciale su ferro. Da Mercato S. Severino ad Avellino e poi fino a Benevento con l'elettrificazione – come ha già detto più volte il Comitato - non si recupera nemmeno un minuto sui tempi di percorrenza, perché non viene modificato il tracciato ed è indifferente per un treno, su questo percorso, avere la trazione elettrica o diesel. La ricca Regione Autonoma delle Val d'Aosta, per portare un esempio italiano ed extra-regionale, non ha programmato l'elettrificazione dei 65 km della linea Aosta- Ivrea, ma ha acquistato delle automotrici bimodali (diesel-elettrico) per far percorrere le gallerie del Passante ferroviario di Torino ai treni in circolazione tra Aosta e Torino, pagati dalla Regione Autonoma Val d'Aosta. Non è compito del Comitato sindacare l’utilizzo dei soldi pubblici, ma in qualità di cittadini la domanda sui criteri è legittima: se con i soldi di questa opera, che avrà sicuramente i suoi punti di forza, non si hanno grossi benefici (nella logica costi/ricavi che ormai impera in ogni tipo di lavoro), perché non investire nel ripristino del tratto Sicignano – Polla, per cominciare a riportare il treno alle porte del Vallo di Diano? Con i soldi risparmiati e con un riequilibrio delle risorse si potrebbero apportare migliorie a diverse zone, senza eccessi da una parte e dimenticanza totale dall’altra. I 61.000 abitanti della Comunità Montana Vallo di Diano hanno diritto, pagando regolarmente le tasse, alla mobilità ferroviaria di cui già fruiscono i 55.000 abitanti della città di Avellino ed anche i 59.000 abitanti di Benevento, presso la cui stazione ferroviaria fermano i Treni ad Alta Velocità Frecciargento, in circolazione tra Roma e Bari. Per farla breve, a chi tanto e a chi niente, quando tutti i cittadini sono uguali e bilanciare le risorse potrebbe portare benefici a tutte le province e a tutti i territori. Sicuramente l’impegno di spesa per l’elettrificazione della tratta irpina smentisce tutti coloro che definiscono troppo onerosa la riapertura al traffico commerciale della Sicignano-Lagonegro, in termini di rapporto costi-benefici. Se si possono spendere 230 milioni per migliorare una ferrovia già funzionante, perché la stessa somma non può essere utilizzata per aprirne un’altra, sospesa clamorosamente da trenta anni? Il Vallo di Diano appartiene alla Campania ed è per questo che il Comitato chiede al Presidente De Luca risposte chiare, anche in virtù delle recenti dichiarazioni che ribadiscono la non utopica possibilità di riportare il treno nel territorio valdianese.