Sicignano-Lagonegro: una storia raccontata da Romina Valisena

di Romina Valisena
 
È il maggio del 1987 e alla stazione ferroviaria di Polla arriva, partito da Atena, l’ultimo treno, un convoglio straordinario. Un locomotore diesel trina una locomotiva, parcheggiata sul binario dello scalo merci da allora, abbandonata a se stessa per anni, e solo di recente riportata al suo splendore. Da quel giorno ad oggi nessun altro treno calpesta quei binari e quelli dell’intera tratta ferrata che collegava Sicignano degli Alburni con Lagonegro, attraversando il Vallo di Diano. La linea non fu mai ufficialmente soppressa, ma chiusa per consentire l’elettrificazione della linea Battipaglia-Potenza. Quest’ultima fu riaperta nel 1994. Sorte diversa, invece, per la Sicignano-Lagonegro, di fatto chiusa dal 1987.
Settantotto chilometri di binari abbandonati, com’è accaduto per altre centinaia di tratte italiane chiuse al traffico e dimenticate. Storie di comunità messe in soffitta, raccontate anche dal giornalista de Il Fatto Quotidiano, Antonello Caporale, nella docu-serie realizzata con Enzo Monteleone, dal titolo “La vita è un treno”, presentata al museo MIdA01 di Pertosa. Il viaggio si snoda lungo un percorso di tremila chilometri di ferrovie dimenticate, scandito da alcune tappe in stazioni deserte, in cui la denuncia civile si mescola ad un viaggio sentimentale. “Perché il treno non è soltanto vettore - racconta l’autore - ma è connettore di comunità, bruco che attraversa le pianure, buca le montagne, raggiunge i paesi”. Ma torniamo alla Sicignano-Lagonegro. Di una ferrovia che attraversasse il Vallo di Diano si iniziò a parlare nella seconda metà dell’800 quando furono stilati i primi progetti per un collegamento fra la Campania, la Basilicata ed il Sud Italia. Il 30 dicembre del 1886 venne completato il primo tronco fra Sicignano degli Alburni e Sala Consilina e nel 1892 la linea venne inaugurata interamente. Inizialmente il numero di coppie giornaliere di treni fu di tre, oltre al servizio merci quotidiano. Nel 1905 i convogli passeggeri aumentarono a quattro coppie giornaliere. Nel 1936 entrarono in servizio le “littorine” che consentirono una notevole riduzione dei tempi di percorrenza e le corse viaggiatori giornaliere passarono a cinque e poi ancora a sei, fino a raggiungere le sette corse giornaliere, a metà degli anni’70, compreso un servizio diretto fra Lagonegro e Salerno che non effettuava fermate fra Polla e Eboli. Nel 1986 partirono i lavori di elettrificazione della linea Battipaglia-Potenza, da cui si dirama la Sicignano-Lagonegro, che fino al settembre di quell’anno continuò a funzionare regolarmente, poi iniziarono ad entrare in funzione i primi servizi automobilistici sostitutivi. Nel marzo del 1987 la Sicignano-Lagonegro venne chiusa al traffico viaggiatori ed autosostituita. Da quel momento molti si sono battuti per il ripristino della tratta. Tra questi il comitato per la riattivazione della Sicignano-Lagonegro, che si sta impegnando attivamente. Ultima iniziativa, in ordine di tempo, un incontro al Ministero dei Trasporti che lascerebbe ben sperare. “Si tratta di una possibilità concreta – spiega il presidente del comitato Rocco Panetta – perché si è parlato di un progetto di riapertura dei primi 28km, da Sicignano a Polla”. Intanto, in attesa che le rotaie riprendano a marciare su quei binari, c’è chi propone un utilizzo turistico della strada ferrata, secondo il modello francese del velorail, adottando i binari della Sicignano-Lagonegro. La Fondazione MIdA, infatti, ha presentato una richiesta a Rete Ferroviaria Italiana che, dopo un sopralluogo tecnico, ha espresso un parere favorevole. “Attraverso speciali carrelli ferroviari - spiega il presidente Franco D’Orilia - si possono percorrere bellissimi panorami di tratti di ferrovie dismesse, puntando sulla riscoperta dei luoghi e offrendo ai turisti un viaggio sentimentale lungo le vie abbandonate”. Per rivivere atmosfere, colori e paesaggi che solo un viaggio in treno può regalare si snodano, lungo tutto lo Stivale, regione per regione, diverse iniziative tra ferrovie dimenticate. In occasione della “Settima Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate”, in programma il prossimo 2 marzo, si rinnova il più classico degli appuntamenti escursionistici, il “trenotrekkingferroviario” sulla Sicignano-Lagonegro, che quest’anno si svolgerà sul percorso Pertosa-Polla. Il programma della giornata di domenica 2 marzo prenderà il via dal piazzale delle Grotte di Pertosa-Auletta da dove, alle 11:30, gli escursionisti inizieranno il percorso a piedi. Un sentiero li condurrà alla splendida stazione di Pertosa. Da qui si proseguirà con il trekking ferroviario di circa due ore e mezzo lungo i 4,7 chilometri di strada ferrata fino alla stazione di Polla. Nel pomeriggio, poi, trekking urbano per visitare i luoghi di maggior interesse di Polla, dall’Elogium al Santuario di Sant'Antonio da Padova.